Parliamo di come Inbound e Outbound marketing differiscono l’un l’altro.
Nell’OUTBOUND marketing le campagne di marketing si concentrano sul raggiungere le persone, nell’INBOUND marketing gli sforzi sono concentrati invece sull’attirarle. Mentre l’Outbound consiste nell’avvicinare le persone e posizionare il prodotto con sistemi invadenti per farlo notare, l’Inbound è più sottile e funziona in base al principio secondo il quale, fare in modo che siano i clienti a trovarti ti pone in una posizione di vantaggio.
Invece di utilizzare tattiche come chiamate a freddo, cartelloni pubblicitari, inserzioni sui quotidiani e spot TV, tipiche dell’Outbound Marketing, nell’Inbound Marketing vengono utilizzati mezzi che permattano la creazioni e diffusione di contenuti utili al segmento di riferimento (content marketing) e il SEO, ossia l’ottimizzazione dei contenuti in chiave di indicizzazione nei motori di ricerca, su tutti Google. In poche parole, pubblicando contenuti e competenze pertinenti, ci si costruisce una identità autorevole su un argomento specifico, che in seguito consentirà anche di pubblicizzare il proprio prodotto.
L’Inbound è cresciuto costantemente ed è ora considerato necessario perché se una persona ha intenzione di fare un acquisto importante, qual è la prima cosa che fa di solito? Lo cerca su Google. Nell’era digitale, le informazioni sono a pochi clic o passano in un dato momento, quindi invece di credere ciecamente a ciò che vedono in TV o sui media, le persone fanno le proprie ricerche per prendere decisioni informate su un futuro acquisto. Da questo punto di vista gli strumenti che l’Inbound utilizza gli conferiscono un enorme vantaggio rispetto ai normali strumenti di Outbound.
Per riassumere, se l’Outbound sta spingendo, l’Inbound sta tirando. Se l’Outbound grida di venire a usare il tuo prodotto, l’Inbound lo sussurra a bassa voce.