Data la continua importanza dell’email marketing per l’acquisizione e la fidelizzazione dei clienti nella maggior parte delle organizzazioni, la comprensione dei più aggiornati strumenti e tecniche di posta elettronica è essenziale affinché le aziende rimangano competitive “nella casella di posta”. Raccogliendo dati e impressioni dai market player possiamo elencare in 10 punti i trend da tenere sott’occhio nel 2018.
Punto #1
Incremento della regolamentazione: C’è una maggiore attenzione alle normative legali all’interno del mondo dell’email marketing. I marketers sono attualmente in fibrillazione con l’avvio del regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) a causa della preoccupazione delle multe. È importante ricordare che questo regolamento è stato creato per proteggere i consumatori e aiutare i professionisti del marketing a rispettare la legge. I marketer etici concorderanno che questa è una buona cosa dal momento che stiamo rispondendo alle preoccupazioni dei consumatori e questo dovrebbe migliorare la percezione del marchio.
Punto #2
Visualizzazione del messaggio: i destinatari dei tuoi messaggi usufruiscono di diverse modalità per visualizzare il messaggio: webmail da desktop, client da smartphone, client da desktop. Anche il messaggio che hai inviato verrà visualizzato in modo diverso su ciascuno di essi. Questo perché ogni client di posta elettronica ha il proprio modo di interpretare HTML e CSS. A tale scopo sono disponibili framework come MJML e HEML per automatizzare la realizzazione di email. Utilizzando il proprio linguaggio di marcatura, questi framework aiutano a risparmiare tempo e, soprattutto, garantiscono che le e-mail vengano visualizzate in modo coerente su tutti i principali client.
Punto #3
Device friendly: le abitudini di consultazione delle mail sono cambiate molto dall’avvento dei dispositivi mobili. La ricerca LITMUS evidenzia che il 50% degli utenti utilizza il dispositivo mobile per accedere alla propria casella di posta, la webmail è seconda al 30% (dovuto principalmente a Gmail), mentre il desktop è al 20%. Tieniamolo a mente, se i destinatari stanno leggendo la tua email su dispositivi diversi, non si può continuare a inviare email basate sul testo lungo come prima.
Punto #4
Personalizzazioni: La personalizzazione dell’email è stata per un po’ una tendenza, ma non è stata utilizzata quanto sarebbe stato necessario. È opportuno andare ben oltre il “Ciao Paolo”. Con un’adeguata personalizzazione il destinatario percepisce una maggiore attenzione nei suoi confronti, si sente “chiamato”. Progetti come la creazione di personaggi e triggers comportamentali dovrebbero essere una priorità per chiunque voglia prendere sul serio la personalizzazione.
Punto #5
Segmentazione sofisticata: l’acquisto di liste di email può comportare, la perdita di entrate e un aumento del punteggio di spam, per citarne alcuni. Una segmentazione sofisticata consente di trattare i clienti e i prospects in modo diverso, con argomenti che più si attagliano al target, aumentando così le conversioni.
Punto #6
Testo dell’oggetto efficace: Dagli albori dell’utilizzo delle email a scopo commerciale, il dibattito su ciò che rende efficace un oggetto è stato sempre molto vivo. Deve essere breve oppure lungo? Meglio usare le emoji per invogliare i tuoi clienti ad aprire la tua email? Se le statistiche ci dicono che le mail vengono lette nel 50% dei casi dallo smartphone, il testo che compone l’oggetto dovrà essere corto per avere maggiori possibilità di apertura. Le emoji hanno un impatto positivo sulle conversioni e un tono informale migliora le aperture.
Punto #7
Scrivere per email: scrivere buoni testi per email commerciali è un arte che ancora in pochi hanno curato e interpretato correttamente. L’email è un mezzo completamente diverso da siti Web o libri. Dobbiamo chiederci, “qual è lo scopo dell’e-mail?” Lo scopo è a condurre il destinatario alla landing page? Ma allora perché includere il testo che già si trova nella landing page? Se lo scopo è attirare il cliente, non “raccontiamo il finale” prima ancora che faccia click.
Punto #8
Reputazione: se la nostra email arriva nella casella di posta degli abbonati, si tratta di una consegna con successo. Però molte cose potrebbero influenzare la consegna dei messaggi, come la scelta dell’Internet Service Provider (ISP), i rimbalzi e problemi di spam, solo per citarne alcuni.
È necessario monitorare la consegna. Ad esempio, se stai riscontrando frequenze di rimbalzo elevate, potrebbe significare che il tuo dominio è su una lista nera da qualche parte. Gli ISP controllano le blacklist sulla reputazione come SpamCop. Il fattore deliverability, non può essere sottovalutato, anche se lo monitori una volta al mese è meglio di niente. Ricorda che è la tua reputazione in gioco.
Punto #9
Il codice deve essere adeguato al 2018: un leggero cambiamento nell’interfaccia di Gmail, può comportare la necessità di cambiare il modo con cui realizzi i tuoi messaggi. Ciò che ieri aveva successo, oggi potrebbe non averlo più. La questione codice non è mera materia da nerds. Investigare e conoscere cosa succede là fuori, ti fornisce un notevole vantaggio competitivo.
Punto #10
Marketing Automation: parliamo di automazione laddove si introducono sistemi che generano azioni dovute al verificarsi di alcune condizioni, i triggers. Applicata all’email marketing, automazione significa, ad esempio, che una volta che il cliente si iscrive riceverà automaticamente e a cadenza regolare la serie di email educative che hai preparato per i nuovi iscritti, senza doverci mettere mano.
In conclusione, l’email marketing è vivo più che mai. Prestando attenzione all’evoluzione tecnologica e al cambiamento dei modi di utilizzo delle mail, questo strumento di marketing darà ancora molte soddisfazioni ai marketers, ora più che mai grazie all’introduzione di tools per la Marketing Automation.